Quando Orazio scrisse questa frase non immaginava sarebbe diventata così famosa e, comunque, non intendeva dire “approfitta dell’attimo” perché “ogni lasciata è persa“. Non aveva intenzione di suggerire scaltrezza per non perdere l’occasione, per divertirsi e godere perché del doman non v’é certezza.
La locuzione “carpe diem” la si trova nelle Odi – libro I, XI, 18 – e significa “cogli la giornata”. Per comprendere la portata di queste parole conviene analizzarle nel contesto: “Dum loquimur fugerit invida aetas: carpe diem, quam minimum credula postero” che significa: “Mentre parliamo il tempo invidioso sarà già fuggito. Cogli il giorno, confidando il meno possibile nel domani“.
Orazio voleva sottolineare l’importanza del presente, invitando a non lasciarsi prendere dalle preoccupazioni del domani, perché questo non ci è noto e nulla possiamo fare per sia come vorremmo.